Sagra del Marrone

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Come si può leggere negli archivi storici, nel 1863 l’Amministrazione comunale richiedeva alla Superiore Autorità il permesso di effettuare due fiere annuali, da tenersi una il terzo giovedì d’aprile e l’altra il secondo lunedì d’ottobre.

L’una utilizzata per commerciare essenzialmente sementi e animali ad inizio dell’attività agricola annuale. è oggi rievocata da Villar Focchiardo in fiore, mentre la fiera autunnale, dedicata alla compravendita dei raccolti ed in particolar modo dei Marroni, con il passar del tempo si è spostata alla terza domenica d’ottobre e, via via crescendo d’importanza, occupa ora il terzo fine settimana, con la veste di Sagra Valsusina del Marrone e Mostra Mercato dei prodotti agricoli, ortofrutticoli.

Tra i preparativi che precedono l’apertura ufficiale della manifestazione, è da segnalare, il giovedì sera, un “rito” particolare: la pesatura di 50 Marroni presentati da ciascun produttore, per la partecipazione al Concorso peso.               

 Vengono richiamati produttori non solo da Villar Focchiardo, che in un clima d’amicizia, mista ad una sana competizione, ricercano, ogni anno, l’ambito primato, raggiungendo record variabili, secondo l’annata, da 1300 a 1600 grammi.

Gli stessi concorrenti, nell’esporre il loro prodotto al pubblico del fine settimana, possono cimentarsi in bellissime ed originali composizioni di fantasia, aventi quale tema o elemento realizzativo il Marrone, partecipando, così, anche al Concorso confezioni.

L’introduzione delle piante di castagno sul territorio, pare risalga al primo millennio; possono superare i cinque secoli di vita e le più vecchie ceppaie si trovano proprio nella zona tra Villar Focchiardo e San Giorio, dove, verso la fine dell’anno 1200, l’Ordine dei Templari possedeva il castagneto forse più grande della Valle di Susa.

Esistono circa 300 varietà di castagne, ma il titolo di Marroni spetta solamente alla qualità selezionata con particolari qualità organolettiche, guardati con particolare riguardo dalle pasticcerie cittadine per la produzione dei prelibati marron glacé ed esportati all’estero, fino alla lontana Australia.